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Attivo da oltre una decade, BANDA PUTIFERIO ha sviluppato un modo molto laborioso per diffondere i suoi progetti. Quella che si dice, in ambienti apparentemente colti, “contaminazione”, è la cifra creativa del progetto che si è spesso avvalsa della collaborazione di artisti che lavorano in ambiti affini. Nato dal progetto live dei suoi principali autori, Daniele Manini e Roberto Barbini. Entrambi in passato hanno militato in un gruppo storico dell’area “dark” degli anni ’80, i “Faded Image” e, negli anni ’90 con il gruppo di “combat folk” “Circo Fantasma”. Il lavoro parallelo con il teatro nei primi anni del 2000 con la Compagnia “Teatro Materia” li ha portati a lavorare dal vivo su diverse soluzioni di spettacolo. In questi anni, oltre a differenti riconoscimenti, è stato segnalato come gruppo “Antimafia” dal Festival “Musica contro le mafie” e ha vinto nel 2017 il il premio “Romagna Mia 2.0”, come miglior gruppo di neo-liscio sulla rete (Mei e Casadei Sonora).

DANIELE MANINI: Cantattore, autore di testi e canzoni. Ogni tanto scrive testi teatrali. In passato ha scritto anche dei testi per fumetti, ed è anche riuscito a cantare in italiano corretto un brano di Bruce Springsteen che la Sony pubblicò. Pago di codesta invidiabile notorietà, è sceso dagli allori ed ora si intromette con letture poetiche ed incursioni teatrali in luoghi poco raccomandabili. 

ROBERTO BARBINI: Scrive musica dalle scuole medie inferiori. Già nei primi anni ’80 suona le tastiere con due gruppi contemporaneamente (“Faded Image”, “Underground Life”). Questo non gli impedisce di suonare in tutta Italia isole comprese. Collaborazioni con Litfiba e Alberto Radius. Dagli anni ’90 appende le tastiere al chiodo e torna al suo strumento principessa: la fisarmonica.
 SAM TORPEDO: Polistrumentista polimorfo, percussionista seriale. Collabora con differenti formazioni quali la Fabbrica dell’Uomo, il Tamburo di Latta, Sam Torpedo Project (questa era facile). Attualmente disturba la Banda Putiferio con sonorità discutibili. Amante del giardinaggio, Sam ha votato le sue braccia all’agricoltura. Di lui dicono sia un rettiliano, ma il Torpedo rimane umile e non conferma.
SONIA CENCESCHI: la cosa più normale che fa è suonare la chitarra classica con la Banda Putiferio. La seconda è studiare il sax. Per il resto fa cose da pseudo-spia e ricercatrice incentrate sull’analisi della voce umana. Nonostante ciò, ha all’attivo numerose collaborazioni e produzioni. A fine concerto ama ricever come omaggio pizzette di sfoglia in non modica quantità.
ROSSANO BRAZZI: Polistrumentista estroso e multiforme, ha militato in diversi corpi militari come primo Basso Tuba e Rullante. In gioventù si è avvicinato alla musica colta scrivendo la colonna sonora di due film della “Nouvelle Vague” . Il suo periodo parigino ha dato quindi frutti inattesi.
MASSIMO BRAGA: suona il basso, ma anche la chitarra in maniera più discreta. Acrobata flessibile, informatico convesso ha un passato di silenzioso supporto a dimenticabili progetti. Virtuoso inconsapevole, ha una deviante inclinazione per il trash mediatico, ma si salva conoscendo a memoria le canzoni di Syd Barrett
ANDREA CATTANEO: Batterista pregiato, inizia i primi studi di batteria all’età di 7 anni. Collabora e ha collaborato con innumerevoli gruppi jazz e suona con, tra gli altri, Paolo Tomelleri. Ama la contaminazione con diverse matrici derivate dal rock progressivo, sino ad approdare nel mondo fatto di lazzi e lustrini della musica pop cantautorale di Tonino Carotone.
Foto by Carlo Silva
ENRICA RUSSO: attrice “sui generis”, predilige il tragico, ma le è più consono e familiare il ridicolo. La sua passione è logorarsi in estenuanti e inestricabili pensieri sul senso della vita e della morte. Essendo stata esclusa più volte da pre-selezioni per aspiranti pornodive, predilige – con una certa sottile vanità – cimentarci genericamente nella recitazione seria e poco remunerativa.
ALESSANDRO STUFANO: Chitarrista di matrice jazz, si contamina spesso con il folk uscendone indenne. Ha militato in passato con la splendida compagine degli “Orca”. Il Manini ha scoperchiato l’umida tomba  dove riposava in guerra con diversi alunni a lui devoti e lo ha portato con un vello d’oro alla corte Putiferio. Egli ancora non lo ringrazia per ciò (avrà i suoi buoni motivi).